GLI INCIDENTI STRADALI TRA AUTOMOBILI SONO TRA LE PRIME CAUSE DI MORTE IN EUROPA, EPPURE SUI MEDIA PREDOMINA LO SCONTRO TRA CICLISTI E PEDONI. QUALCHE DATO PER FARSI UN’IDEA SU QUESTA “GUERRA TRA POVERI”

Secondo lo European Road Safety Observatory gli incidenti mortali sulle strade europee sono circa 30.000 all’anno, e sempre con il coinvolgimento di un’automobile o di un mezzo motorizzato.

Ciclisti e pedoni – la cosiddetta “utenza debole” o “non motorizzata” – sono particolarmente esposti e vulnerabili: ogni 100 vittime, 30 appartengono a questa categoria. Considerando gli incidenti in ambito urbano, questa percentuale sale ulteriormente, fino quasi al 50%.

Occorre dire che gli incidenti causati dalle biciclette ai danni dei pedoni, anche se praticamente mai mortali (nel 2015 si sono registrati 3 decessi in Italia e 1 in Spagna), sono in lieve aumento, anche grazie alla crescita costante della bici come mezzo di trasporto in ambito urbano (secondo QualeEnergia in Europa giornalmente 50 milioni di cittadini usano la bici per recarsi al lavoro).

Rimane il fatto che la bici è migliaia di volte meno pericolosa rispetto all’auto. Nonostante questo, a fare notizia sono le liti tra ciclisti e pedoni, in quella che assomiglia molto ad una vera e propria “guerra tra poveri”: quando l’auto si prende praticamente tutto lo spazio, pedoni e ciclisti sono spesso costretti ad una convivenza forzata.

Il fattore chiave in questi casi, oltre al buon senso e alla buona educazione, è rappresentato dalla velocità. Le conseguenze potenziali di un incidente variano in base alla velocità d’impatto e questo vale anche quando la convivenza forzata si verifica tra auto e bici.

Abbiamo quindi voluto rendere disponibili una serie di dati, relativi alle velocità dei ciclisti nella città di Bologna. I dati fanno riferimento ai primi 5 mesi del 2016 e considerano circa mezzo milione di rilevazioni.

Le velocità superiori ai 30 km/h sono poco più di un centinaio, quindi un numero assolutamente esiguo rispetto al totale.

Le velocità tra i 20 e i 30 km/h (andature sostenute trattandosi di spostamenti urbani e non di competizioni) non sono necessariamente concentrate lungo le discese che dai colli portano in città, ma si ritrovano nelle zone pianeggianti appena fuori dal centro storico.

Un altro aspetto interessante è che il tipo di strada non è l’unico elemento in grado di condizionare la velocità, anzi si riscontrano comportamenti e velocità anche abbastanza diversi per ogni singolo tratto stradale.

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La velocità di impatto è tutto, in caso di incidente

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Una bicicletta percorre le vie del centro di Bologna